domenica 30 giugno 2013

LE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE


PREMESSA:
L'Asia aveva da sempre rappresentato per gli Europei un Paese fantastico e ricchissimo, da cui provenivano merci esotiche molto pregiate: tessuti sfarzosi, seta, pietre preziose, incenso, e soprattutto le spezie, come il pepe e la cannella. Con il crollo dell'impero mongolo e, soprattutto, con l'arrivo dei Turchi, le vie carovaniere divennero molto più insidiose e insicure per gli Europei, e anche per questo cominciò a farsi strada l'idea di poter raggiungere l'Oriente via mare.
Le ragioni principali per cui gli Europei erano sempre più interessati a scoprire nuove vie per raggiungere le Indie erano tre:
  • La necessità di maggiori risorse, determinata dall'aumento del numero degli abitanti e quindi dei consumi, e da un tenore di vita generalmente più progredito;
  • Il desiderio di sottrarre ai Veneziani il monopolio del commercio delle spezie provenienti dall'Oriente e fonte di immensi guadagni;
  • La chiusura delle vie carovaniere dell'Asia, in seguito alla caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi.
CONQUISTE DEI PORTOGHESI:
I primi a rendersi conto delle ricche possibilità offerte dalle esplorazioni geografiche furono i Portoghesi, spinti in tale direzione dal lungimirante sovrano Enrico I, detto Il Navigatore (1396-1460).
Nel 1488 le navi portoghesi giunsero fino al Capo di Buona Speranza con Bartolomeo Diaz e in India con Vasco da Gama.
Visto il fatto che i viaggi verso l'Asia lungo le coste dell'Africa non fossero comunque così agevoli, vi fu la spedizione, avventurosa e tutto sommato molto fortunata, del capitano portoghese Pedro Alvares Cabral (1467-1520): le sue navi, infatti, sbattute da una tempesta sulla costa meridionale dell'America, approdarono in Brasile.


CRISTOFORO COLOMBO & AMERIGO VESPUCCI
Prima che Vasco da Gama circumnavigasse l'Africa, il genovese Cristoforo Colombo (1451-1506) attraversò l'Oceano Atlantico e scoprì un nuovo continente.
Colombo, per la verità, non cercava una nuova terra, ma una via per raggiungere l'Asia, e quindi le Indie, procedendo in linea retta verso occidente. Colombo si recò innanzitutto in Spagna, dove, dopo otto anni di insistenze e discussioni, riuscì a farsi presentare alla regina Isabella di Castiglia, la quale intervenne in suo favore presso suo marito, il re Ferdinando d'Aragona. Questi, concesse a Colombo tre piccole navi - le caravelle Pinta, Nina e Santa Maria - e circa novanta uomini d'equipaggio, com i quali il 3 agosto 1492 Colombo salpò dal porto di Palos, nella Spagna meridionale.
Ebbe inizio così quella straordinaria avventura di viaggio che si concluse il 12 Ottobre 1492, giorno in cui Colombo sbarcò su una piccola isola dell'arcipelago delle Bahamas, da lui battezzata San Salvador.
Colui però che più di tutti influì sulle conoscenze geografiche fu il fiorentino Amerigo Vespucci, il quale, scrisse una documentata relazione sulle terre scoperte, che ebbe immediata risonanza e fece sì che il nuovo continente venisse chiamato America, ovvero terra Americi ( "terra di Amerigo" ).

CRISTOFORO COLOMBO
INNOVAZIONI NELL'AMBITO DELLA NAVIGAZIONE
Avventurarsi al di là delle colonne d'Ercole e nelle correnti oceaniche fu possibile nel XIV secolo grazie anche ai notevoli progressi compiuti dalla tecnica navale e dai nuovi strumenti di navigazione. In epoca medievale venivano impiegati due tipi di navi: le galee o galere, manovrate da ciurme di rematori, lunghe e slanciate, poco capienti ma veloci, e le navi "tonde" a vela, più ampie e pesanti. Il loro scafo, tuttavia, non era costruito per sopportare le tempeste oceaniche: per questa ragione i viaggi che queste navi potevano intraprendere erano relativamente brevi e malsicuri. Dal XV secolo in poi, tuttavia, le tecniche di progettazione delle navi si rinnovarono, e si diffuse l'utilizzo di nuovi strumenti che consentirono alle imbarcazioni di affrontare il mare aperto per periodi anche molto lunghi. Solo grazie a queste innovazioni furono possibili le traversate oceaniche che portarono i navigatori europei a scoprire dei nuovi continenti.

LA CARAVELLA
La vera innovazione fu la Caravella, introdotta nella seconda metà del 1400, una nave a vela, snella ma con i fianchi arrotondati, e con tre alberi a vele quadre e una piccola vela di forma triangolare, detta vela latina, che permetteva di sfruttare il vento proveniente da qualsiasi direzione o addirittura di navigare contro vento. La nuova velatura, più facilmente manovrabile, permise di navigare con il vento contrario o a zig-zag, per evitare le pericolose correnti dell'oceano. La stiva, robusta e capiente, permetteva il trasporto di generi di prima necessità indispensabili per affrontare un lungo viaggio per mare. In generale, le caratteristiche di maggiore robustezza e agilità della caravella le permettevano di affrontare viaggi che sarebbero risultati impensabili se affrontati con le navi utilizzate nei secoli precedenti.

IL GALEONE
In seguito, alla caravella subentrò il galeone, nato come evoluzione delle galee, allo scopo di unire alla velocità di queste la robustezza necessaria ai  lunghi viaggi. Le nuove navi furono ampliate, irrobustite a poppa e prua di più ordini di ponti, appesantite e rese così resistenti al vento e alle tempeste. Cannoni e colubrine (Antico cannone di artiglieria ad avancarica, a canna lunga e sottile usata prima come arma a mano e, successivamente dotata di affusto. Entrò in uso nella seconda metà del XVI secolo e fu impiegata sia in mare sia in terra. La notevole lunghezza della canna rispetto al calibro garantiva una gittata notevolmente superiore agli altri tipi di cannoni) erano sistemati sui ponti. La loro stazza, quindi, consentiva non soltanto il trasporto di generi alimentari, ma anche armi e soldati.

LE CONSEGUENZE DELLE SCOPERTE GEOGRAFICHE
La scoperta dell'America e l'ampia diffusione della colonizzazione ebbero conseguenze rivoluzionarie per la storia economica, politica e sociale del vecchio continente. Dal punto di vista economico si verificano i seguenti fenomeni:

  • Il progressivo spostamento del traffico commerciale del Mediterraneo all'Atlantico, con gravissimo danno per i Paesi mediterranei e in particolare per le repubbliche marinare italiane.
  • Il conseguente arricchimento degli stati affacciati sull'Oceano Atlantico: in primo luogo la Spagna, il Portogallo, l'Inghilterra e la Francia.
  • La trasformazione della produzione agricola, determinata dall'introduzione nei nuovi territori di prodotti conosciuti in Europa ( vite, lino, canapa, caffè, canna da zucchero ecc.) e dall'importazione, soprattutto dall'America, di prodotti fino a quel a quel momento sconosciuti agli Europei, quali mais, pomodoro, la patata ecc.
Dal punto di vista politico i fenomeni più rilevanti furono:

  • La formazione di vasti imperi coloniali ( spagnolo, portoghese, inglese, olandese e francese).
  • L'insorgere di conflitti tra le maggiori potenze coloniali per assicurarsi il predominio sulle nuove terre.
Dal punto di vista sociale vennero innescati nuovi importanti processi:

  • La sempre maggiore importanza della ricca borghesia a danno della nobiltà
  • L'estinzione totale o parziale di molte popolazioni dell'America meridionale, dovuta a un complesso di cause, fra cui, la scarsa resistenza degli indigeni alle malattie portate dagli Europei•
  • L'importazione di schiavi dall'Africa per rimediare alla scarsità di manodopera verificatasi in America, anche in seguito al diffondersi del lavoro nelle miniere e nelle piantagioni.



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