martedì 28 maggio 2013

La guerra dei Cent'anni ( 1337 - 1453 )

                                                      ┅ La Guerra dei Cent'anni ┅

━ Situazione Generale;

Tra il XIV e il XV secolo, l'Europa si trova in una situazione caotica provocata dai nascenti stati monarchici che governati da una sola persona diventavano sempre più grandi, togliendo territorio alla Chiesa e ai signori feudali.
In questo secolo nacquero Stati come la Francia, l'Inghilterra, la Spagna e i principati della Germania.




━ La Guerra dei Cent'anni; 

La Guerra dei Cent'anni è il più lungo conflitto che la storia ricordi, questo coinvolse due nazioni in particolare: la Francia e l'Inghilterra.
Questa guerra fu causata da motivi politici poiché il re d'Inghilterra, Edoardo III, pretese i propri diritti contro Filippo VI di Valois.
Dietro il motivo dinastico
si nascondeva anche un motivo economico, bisogna tener presente che l'Inghilterra viveva di agrocoltura e pastirizia.
Gli inglesi erano forti nella produzione di lana che veniva esportata in Italia e nelle Fiandre per essere lavorata.
Filippo VI tentò di conquistare le Fiandre e in risposta a questa fallita invasione Edoardo III vietò ai produttori l'esportazione delle loro lane, mettendo così in crisi le manifatture fiamminghe e facendo nascere un forte risentimento nei confronti del re di Francia.

Però questo confilitto presenta delle tregue più o meno brevi e interrotto da due periodi di vera e propria pace della durata rispettivamente di 9 e 26 anni, per questo conflitto viene diviso in due periodi:

La prima fase del conflitto ( 1337 - 1389 );

Questa prima fase comprende due guerre: la guerra edoardiana e la guerra carolina, dove sia gli inglesi che i francesi ottennero una vittoria, in particolare i francesi vinsero questa prima fase con la battaglia di Crécy nel 1346.
Territori controllati da Francia e Inghilterra nel 1346
 


Guerra Edoardiana - 1337 al 1360
Qui ebbero la meglio gli inglesi che grazie ai longbowmen, famosi arcieri muniti d'arco lungo, riuscirono a vincere la guerra
inflissero a Filippo VI una dura sconfitta nella battaglia di Crécy (1346), conquistarono Calais (1347) e, agli ordini del principe del Galles, sconfissero a Poitiers la cavalleria pesante del nuovo re di Francia, Giovanni II, che fu catturato e liberato solo dietro il pagamento di un pesante riscatto (1356).
Intanto il sindaco di Parigi cercò di istaurare nella città un libero comune che si concluse con una sanguinosa rivolta popolare con l'assasinio dello stesso sindaco. 
Tuttavia il regno di Francia era stremato e il re Giovanni il Buono si affrettò a concludere definitivamente un patto con l'Inghilterra, concedendo a re Edoardo III, nella pace di Brétigny (1360), l'intera parte sudoccidentale della Francia e ottenendo in cambio, questa volta, la rinuncia alle pretese al trono.


Guerra Carolina - 1369 al 1389 〗 
Carlo V ( il saggio )di Francia, una volta salito al trono, si ritrovò a fronteggiare una situazione difficile: la Francia era nel pieno di una vasta crisi economica, un terzo del regno era controllato dagli inglesi e le rivolte contadine ed autonomiste (come quelle fiamminghe) si susseguivano senza sosta, anche a causa degli aiuti inviati dall'Inghilterra agli insorti. A peggiorare ulteriormente le cose c'erano i continui tentativi di Carlo il Malvagio, duca di Navarra, di ottenere la corona. Si presume che ci siano stati perfino tentativi da parte sua di avvelenare il sovrano. Il più grande dei problemi del regno fu, probabilmente, il diffondersi di fenomeni di brigantaggio, dovuti alla grande smobilitazione di truppe. Nonostante tutti questi problemi, Carlo V stabilì che occorreva riprendere le armi per riconquistare le terre perdute e, per fare ciò, fece ricorso ad un pretesto.
Questa volta la superiorità militare inglese non fu più tanto netta: la nuova tattica francese, ideata da Bertrand du Guesclin e consistente nel cosiddetto "sciopero delle armi", ovvero nell'evitare lo scontro campale prediligendo una guerra di logoramento, colse del tutto impreparati i nemici che, abituati alla vecchia guerra d'incursione, si prodigavano in lunghe e infruttuose spedizioni di devastazione. Carlo V, perciò, riuscì a conseguire innumerevoli successi e a riconquistare la maggior parte delle terre precedentemente perse. Nel 1380 gli inglesi conservavano solo Calais, Cherbourg, Brest, Bordeaux e Bayonne.
Però dopo la morte di Carlo il Saggio, l'infermità mentale del suo successore causò una guerra civile combattuta da Luigi d'Orléans e Filippo di Borbogna, capi delle fazioni degli Armagnacchi e dei Borgognoni.




La seconda fase del conflitto ( 1412 - 1453 )


Guerra dei Lancaster - 1412 al 1430


Situazione nel 1429

La guerra dei Lancaster iniziò con Enrico V, superate le difficoltà, riprese la lotta contro la Francia con l'aiuto di Filippo di Borgogna.
Gli inglesi vinsero ancora e per i francesi la guerra divenne una lotta per la sopravvivenza. Qui fece
comparsa una giovane contadina di Domrémy, Giovanna d'Arco, e gli sconvolgenti effetti che i suoi discorsi e le sue azioni ebbero sul morale delle truppe francesi e dei suoi alleati, segnarono la fine di questa fase esclusivamente ascendente per l'esercito inglese e per i regnanti d'Inghilterra. Giovanna riuscì a liberare Orléans e altri territori, riuscì anche a far consacrare Carlo VII nella cattedrale di Reims.




Fine del conflitto - 1430 al 1453


Dopo l'incornonazione di Carlo VII, un anno dopo, Giovanna fu catturata dai Borgognoni e fu ceduta agli inglesi in cambio di un riscatto.
La giovane venne portata a Rouen come strega ed eretica e condannata al rogo il 30 Maggio del 1431.
Nonostante la morte della loro eroina, i francesi continuavano a lottare con successo sbaragliando gli inglesi che erano convinti di averli demoralizzati uccidendo l'unica speranza per la Francia.


I francesi non solo recuperarono tutti i terrotori perduti, ma anche quelli che possedevano agli inglesi, così nel 1453 la guerra si concluse con la sconfitta dell'Inghilterra e la vittoria della Francia.

 ➯ 〔 Curiosità


Il longbow è un tipo di arco a curvatura unica
Durante la guerra ci sono state alcune piccole rivoluzioni in fatto di armi, in particolare l'utilizzo dell'arco lungo da parte degli inglesi che fu chiamato dai francesi 'Arpa del Diavolo'. 
Questo nuovo tipo di arco, sebbene fosse inferiore alla balestra per gittata e capacità di perforazione dei dardi, appariva in qualche modo vantaggioso per il minore costo, la maggiore maneggevolezza, praticità e velocità di ricarica. Gli arcieri inglesi, così, si dimostrarono efficacissimi nel contrastare le cariche della cavalleria pesante, poiché erano capaci di uccidere i cavalli in corsa a notevole distanza e lasciare i cavalieri nemici a terra nell'impossibilità di muoversi a causa della loro pesante corazza.
Armatura a placche




 Le armature consistevano in lunghe cotte di maglia dette usberghi ed in esse le parti composte da piastre di metallo erano molto limitate. Si calcola che tra il 1300 ed il 1350 il costo dell'armatura completa di un cavaliere equivalesse a ventiquattro giorni di paga. Col passare degli anni, invece, la corazza cominciò ad evolversi in un elaboratissimo sistema di piastre per meglio proteggere dalle nuove perfezionate armi da getto. La parte in maglia diminuì a vantaggio delle piastre metalliche, che ora erano talmente ben articolate e realizzate perfettamente su misura per il destinatario da artigiani specializzati anche solo in un singolo elemento dell'armatura






Esempio di Cannone
Il termine "cannone" lo si trova citato per la prima volta in un documento fiorentino del 1326. Esattamente vent'anni dopo (1346), a Crécy, furono esplosi nel corso dello scontro alcuni colpi di artiglieria da parte degli inglesi. Fu allora che le armi da fuoco fecero il proprio ingresso nella storia della guerra dei cent'anni. Da quel momento in poi, esse cominceranno a svolgere una funzione sempre più importante nel corso dei combattimenti fino a riuscirne addirittura a condizionarne l'esito.







venerdì 24 maggio 2013

LE REPUBBLICHE MARINARE

 LE REPUBBLICHE MARINARE


AMALFI-PISA-GENOVA-VENEZIA

AMALFI
La Città è situata nell'ampio golfo di Salerno, ed è la prima repubblica marinara a raggiungere un'importanza di primo piano, acquisendo l'indipendenza dal Ducato di Napoli nell'839. La città aveva combattuto più volte contro gli Arabi, sconfiggendo nel'849 una poderosa flotta musulmana che minacciava Roma attraverso il porto di Ostia.

Amalfi era governata da un'associazione di mercanti (arengo), che nominava il capo o duca della città, e fu la prima città marinara ad avere rapporti commerciali con i Paesi governati dagli Arabi (Spagna,Egitto,Siria,Asia Minore) e a stabilire numerose colonie commerciali o fondachi (edifici di commercio).

ESPANSIONE E ROTTE COMMERCIALI DI AMALFI FRA L' IX E XII SECOLO


La città batteva anche una moneta d'oro, il tarì, che era diffusa in tutto il Mediterraneo.Agli Amalfitani sono attribuiti il perfezionamento della bussola e le Tavole Amalfitaneun codice che raccoglieva le norme del diritto marittimo rimasto valido per tutto il Medioevo.        CADUTA DI AMALFI:                                                       La floridezza di Amalfi subì un arresto quando la città cadde sotto il Dominio dei Normanni (1131).Privata della libertà, la città non riuscì più a far fronte alla dura concorrenza dei Genovesi e dei Pisani, che più volte l'attaccarono e la saccheggiarono provocandone la decadenza.

IMBARCAZIONI DELLE REPUBBLICHE MARINARE

-Le navi mercantili erano  navi da trasporto e da commercio, di proprietà di singole famiglie,che venivano costruite sugli “Scaria”, cantieri all’aperto costituiti da piazze cementate leggermente inclinate verso il mare, allo scopo di favorire il varo o il tiraggio a secco delle imbarcazioni. Tali imbarcazioni erano:
Il vascello, provvisto di tre alberi e due o tre ponti; la terida o tartana, spinta da una grande velatura;la cocca, con tre alberi e capace di 125 botti; la barca, con una vela e pochi remi; il buctio, a forma di botte.
-Le navi da guerra  e navi da guerra invece,  venivano realizzate negli arsenali, cantieri in muratura chiusi e divise da corsie. Tali imbarcazioni erano:
le sagene, di origine araba, piccole, veloci, particolarmente utili nelle scorrerie. Esse in seguito furono sostituite dalle galee, agili e potenti navi da combattimento impostate su 108, 112, 116 e persino 120 remi. All’estremità della prua aveva uno sperone ed aveva un màngano a contropeso che scagliava pietre e dardi.
Cocca - Nave da trasporto
Galea - Nave da Guerra



CURIOSITÀ
Le origini del nome di questa città campana sono legate al nome della leggendaria ninfa Amalfi di cui Ercole si innamorò. 
Nel momento in cui la ninfa morì, Ercole volle seppellirla nel luogo che lui riteneva il più bello di tutti (appunto la Costiera Amalfitana) e sulla sua tomba l’eroe edificò la nuova città in modo da rendere in qualche modo immortale la sua amata, circondandola sia di mare che di scogli. 


PISA
Pisa, situata a pochi chilometri dalle foci dell'Arno, che allora era navigabile fin sotto le mura della città, aveva fatto parte del marchesato di Toscana. Raggiunta una certa indipendenza, nella seconda metà del X secolo si impegnò insieme a Genova in un'aspra lotta contro i Saraceni per il controllo dei traffici nel Mediterraneo. Nell' XI secolo Pisa conquistò la Sardegna ma fu soprattutto con le crociate che i Pisani raggiunsero una grande potenza economica, attraverso la fitta rete di colonie sorte nei maggiori porti e nei più importanti centri continentali dell'Oriente. 

ESPANSIONE E ROTTE COMMERCIALI DI PISA FRA X E XII SECOLO

BATTAGLIA DELLA MELORIA


CADUTA DI AMALFI:
Pisa entrata in conflitto con Genova per il dominio del Tirreno, dopo una lunga serie di guerre fu sconfitta nella battaglia della Meloria (1284). Da quel momento iniziò la sua decadenza, fino a quando Firenze non la conquistò definitivamente nel 1405.

CURIOSITÀ
Pisa è la città di Galileo Galilei ed è città di scienziati! Galileo fu costretto ad abbandonare, all'età di settanta anni, alle sue scoperte sulla rotazione della terra, in quanto in contrasto con quanto sostenuto ufficialmente dalla Chiesa. Fra gli altri uomini di scienza che qui hanno avuto i natali ricordiamo Antonio Pacinotti, Ulisse Dini, Bruno Pontecorvo e Fibonacci, che col Liber Abaci nel 1200 impose in Europa i numeri arabi!
La più antica carta nautica esistente è la Carta Pisana. E' conservata presso la Biblioteca Nazionale di Parigi.


GENOVA
Genova, che dal IX secolo si trovava sotto il dominio della signoria degli Obertenghi, verso la fine del X secolo aveva raggiunto la piena indipendenza e si era data una libero governo. La posizione della città, chiusa dai monti, la destinava naturalmente al mare;
Fu così che la città decise di spendere tutte le sue energie per costruire un porto e dotarsi di una potente flotta.
L'iniziale alleanza con Pisa permise a Genova di sconfiggere i Saraceni e ampliare i propri traffici per raggiungere i principali porti del Mediterraneo.
Nel corso delle crociate, Genova fornì agli eserciti occidentali le navi destinate al trasporto di uomini e mezzi per combattere Gerusalemme e in Terrasanta. Per questo prezioso aiuto, Genova ottenne numerosi privilegi negli Stati cristiani d'Oriente e il permesso di creare colonie direttamente amministrate da magistrati genovesi ed esenti da qualsiasi obbligo doganale o fiscale.


ESPANSIONE DI GENOVA NEL MEDITERRANEO

CADUTA:
Nel XIV secolo, in seguito a una lunga serie di guerre, la rivalità con Venezia portò Genova verso il declino commerciale.

CURIOSITÀ:

*Genova è la città natale di Nicolò Paganini, il celeberrimo virtuoso del violino e autore del piece de resistence, I Capricci. Vittorio Gassman, fra i più grandi attori italiani del novecento. Eugenio Montale, poeta e premio Nobel per la letteratura nel 1975.
*Genova la Superba! Fu così definita dal sommo poeta Petrarca!

VENEZIA
Venezia sorta su un gruppo di isolette fra cui Torcello e Malamocco per iniziativa degli abitanti dell'interno, fuggiti dinanzi alle ripetute incursioni delle popolazioni barbariche e in particolare degli Unni di Attila alla metà del V secolo, restò a lungo appartata, sviluppando le risorse che offriva il territorio: la produzione del sale, il trasporto via mare e via fiume e il commercio.

Venezia sottoposta al dominio di Bisanzio, la città era governata da un dux (da cui poi doge) nominato dall'imperatore di Costantinopoli. Quando nel 774 Carlo Magno conquistò l'Italia settentrionale, Venezia, rimasta con i Bizantini, seppe ritagliarsi una sempre più grande autonomia dell'impero d'Oriente.
Nell'XI secolo, Venezia aveva conquistato la supremazia sul mare Adriatico, dove aveva occupato l'Istria e quasi tutte le città e isole della Dalmazia.
A mano a mano che diventava più ricca e potente, il peso politico della classe mercantile cresceva, tanto che essa finì per pretendere il diritto di governare la città. Al doge furono allora affiancati un Consiglio minore, con il compito di assisterlo e di proporre leggi, e un Consiglio maggiore, composto dai cittadini più autorevoli e ricchi, che aveva il compito di eleggere i dirigenti della repubblica.
Nel 1082 i Veneziani ottennero libero accesso a Costantinopoli e la piena libertà di commercio nella capitale prima e poi in tutto l'impero, con l'esenzione da ogni dazio. Questi privilegi furono sanciti nel 1082 dall'imperatore Alessio Comneno con il cosiddetto "crisobollo" (sigillo con bollo d'oro), grazie al quale gli operatori commerciali della repubblica veneta potevano frequentare mercati bizantini in piena libertà, aprire botteghe, tenere mercati.
ESPANSIONE DI VENEZIA TRA IL SECOLO IX E XVI


LA CADUTA:
Nel corso del tempo i domini veneziani si ridussero notevolmente, a causa dell'avanzata dei Turchi Ottomani nel Mediterraneo fino al 1797, quando la Repubblica di Venezia perse la propria indipendenza.

CURIOSITÀ: 

Il simbolo di Venezia è il leone alato con un libro aperto sotto la zampa anteriore destra. La scritta in latino incisa su quel sacro libro recita: Pax tibi Marce evangelista meus, che vuol dire "Pace a te Marco mio evangelista". Quando il Leone di San Marco veniva rappresentato su pitture o sculture mentre reggeva una spada, significava che Venezia stava affrontando un periodo di guerra. La maggior parte dei "leoni" fu distrutta dalle truppe napoleoniche nel 1797, quelli che vediamo attualmente sono quasi tutti delle copie fedeli degli originali. Ancora oggi dalla Piazza S. Marco sono visibili ben 13 "leoni".
PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS

LEONE DI SAN MARCO MENTRE REGGE UNA SPADA E UN LIBRO


La gondola è l'imbarcazione veneziana più antica e conosciuta nel mondo.
Diventata oggi il simbolo di Venezia.

COME SONO OGGI QUESTE MERAVIGLIOSE CITTÀ:
AMALFI

PISA


GENOVA


VENEZIA







giovedì 23 maggio 2013

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