domenica 30 giugno 2013

LE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE


PREMESSA:
L'Asia aveva da sempre rappresentato per gli Europei un Paese fantastico e ricchissimo, da cui provenivano merci esotiche molto pregiate: tessuti sfarzosi, seta, pietre preziose, incenso, e soprattutto le spezie, come il pepe e la cannella. Con il crollo dell'impero mongolo e, soprattutto, con l'arrivo dei Turchi, le vie carovaniere divennero molto più insidiose e insicure per gli Europei, e anche per questo cominciò a farsi strada l'idea di poter raggiungere l'Oriente via mare.
Le ragioni principali per cui gli Europei erano sempre più interessati a scoprire nuove vie per raggiungere le Indie erano tre:
  • La necessità di maggiori risorse, determinata dall'aumento del numero degli abitanti e quindi dei consumi, e da un tenore di vita generalmente più progredito;
  • Il desiderio di sottrarre ai Veneziani il monopolio del commercio delle spezie provenienti dall'Oriente e fonte di immensi guadagni;
  • La chiusura delle vie carovaniere dell'Asia, in seguito alla caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi.
CONQUISTE DEI PORTOGHESI:
I primi a rendersi conto delle ricche possibilità offerte dalle esplorazioni geografiche furono i Portoghesi, spinti in tale direzione dal lungimirante sovrano Enrico I, detto Il Navigatore (1396-1460).
Nel 1488 le navi portoghesi giunsero fino al Capo di Buona Speranza con Bartolomeo Diaz e in India con Vasco da Gama.
Visto il fatto che i viaggi verso l'Asia lungo le coste dell'Africa non fossero comunque così agevoli, vi fu la spedizione, avventurosa e tutto sommato molto fortunata, del capitano portoghese Pedro Alvares Cabral (1467-1520): le sue navi, infatti, sbattute da una tempesta sulla costa meridionale dell'America, approdarono in Brasile.


CRISTOFORO COLOMBO & AMERIGO VESPUCCI
Prima che Vasco da Gama circumnavigasse l'Africa, il genovese Cristoforo Colombo (1451-1506) attraversò l'Oceano Atlantico e scoprì un nuovo continente.
Colombo, per la verità, non cercava una nuova terra, ma una via per raggiungere l'Asia, e quindi le Indie, procedendo in linea retta verso occidente. Colombo si recò innanzitutto in Spagna, dove, dopo otto anni di insistenze e discussioni, riuscì a farsi presentare alla regina Isabella di Castiglia, la quale intervenne in suo favore presso suo marito, il re Ferdinando d'Aragona. Questi, concesse a Colombo tre piccole navi - le caravelle Pinta, Nina e Santa Maria - e circa novanta uomini d'equipaggio, com i quali il 3 agosto 1492 Colombo salpò dal porto di Palos, nella Spagna meridionale.
Ebbe inizio così quella straordinaria avventura di viaggio che si concluse il 12 Ottobre 1492, giorno in cui Colombo sbarcò su una piccola isola dell'arcipelago delle Bahamas, da lui battezzata San Salvador.
Colui però che più di tutti influì sulle conoscenze geografiche fu il fiorentino Amerigo Vespucci, il quale, scrisse una documentata relazione sulle terre scoperte, che ebbe immediata risonanza e fece sì che il nuovo continente venisse chiamato America, ovvero terra Americi ( "terra di Amerigo" ).

CRISTOFORO COLOMBO
INNOVAZIONI NELL'AMBITO DELLA NAVIGAZIONE
Avventurarsi al di là delle colonne d'Ercole e nelle correnti oceaniche fu possibile nel XIV secolo grazie anche ai notevoli progressi compiuti dalla tecnica navale e dai nuovi strumenti di navigazione. In epoca medievale venivano impiegati due tipi di navi: le galee o galere, manovrate da ciurme di rematori, lunghe e slanciate, poco capienti ma veloci, e le navi "tonde" a vela, più ampie e pesanti. Il loro scafo, tuttavia, non era costruito per sopportare le tempeste oceaniche: per questa ragione i viaggi che queste navi potevano intraprendere erano relativamente brevi e malsicuri. Dal XV secolo in poi, tuttavia, le tecniche di progettazione delle navi si rinnovarono, e si diffuse l'utilizzo di nuovi strumenti che consentirono alle imbarcazioni di affrontare il mare aperto per periodi anche molto lunghi. Solo grazie a queste innovazioni furono possibili le traversate oceaniche che portarono i navigatori europei a scoprire dei nuovi continenti.

LA CARAVELLA
La vera innovazione fu la Caravella, introdotta nella seconda metà del 1400, una nave a vela, snella ma con i fianchi arrotondati, e con tre alberi a vele quadre e una piccola vela di forma triangolare, detta vela latina, che permetteva di sfruttare il vento proveniente da qualsiasi direzione o addirittura di navigare contro vento. La nuova velatura, più facilmente manovrabile, permise di navigare con il vento contrario o a zig-zag, per evitare le pericolose correnti dell'oceano. La stiva, robusta e capiente, permetteva il trasporto di generi di prima necessità indispensabili per affrontare un lungo viaggio per mare. In generale, le caratteristiche di maggiore robustezza e agilità della caravella le permettevano di affrontare viaggi che sarebbero risultati impensabili se affrontati con le navi utilizzate nei secoli precedenti.

IL GALEONE
In seguito, alla caravella subentrò il galeone, nato come evoluzione delle galee, allo scopo di unire alla velocità di queste la robustezza necessaria ai  lunghi viaggi. Le nuove navi furono ampliate, irrobustite a poppa e prua di più ordini di ponti, appesantite e rese così resistenti al vento e alle tempeste. Cannoni e colubrine (Antico cannone di artiglieria ad avancarica, a canna lunga e sottile usata prima come arma a mano e, successivamente dotata di affusto. Entrò in uso nella seconda metà del XVI secolo e fu impiegata sia in mare sia in terra. La notevole lunghezza della canna rispetto al calibro garantiva una gittata notevolmente superiore agli altri tipi di cannoni) erano sistemati sui ponti. La loro stazza, quindi, consentiva non soltanto il trasporto di generi alimentari, ma anche armi e soldati.

LE CONSEGUENZE DELLE SCOPERTE GEOGRAFICHE
La scoperta dell'America e l'ampia diffusione della colonizzazione ebbero conseguenze rivoluzionarie per la storia economica, politica e sociale del vecchio continente. Dal punto di vista economico si verificano i seguenti fenomeni:

  • Il progressivo spostamento del traffico commerciale del Mediterraneo all'Atlantico, con gravissimo danno per i Paesi mediterranei e in particolare per le repubbliche marinare italiane.
  • Il conseguente arricchimento degli stati affacciati sull'Oceano Atlantico: in primo luogo la Spagna, il Portogallo, l'Inghilterra e la Francia.
  • La trasformazione della produzione agricola, determinata dall'introduzione nei nuovi territori di prodotti conosciuti in Europa ( vite, lino, canapa, caffè, canna da zucchero ecc.) e dall'importazione, soprattutto dall'America, di prodotti fino a quel a quel momento sconosciuti agli Europei, quali mais, pomodoro, la patata ecc.
Dal punto di vista politico i fenomeni più rilevanti furono:

  • La formazione di vasti imperi coloniali ( spagnolo, portoghese, inglese, olandese e francese).
  • L'insorgere di conflitti tra le maggiori potenze coloniali per assicurarsi il predominio sulle nuove terre.
Dal punto di vista sociale vennero innescati nuovi importanti processi:

  • La sempre maggiore importanza della ricca borghesia a danno della nobiltà
  • L'estinzione totale o parziale di molte popolazioni dell'America meridionale, dovuta a un complesso di cause, fra cui, la scarsa resistenza degli indigeni alle malattie portate dagli Europei•
  • L'importazione di schiavi dall'Africa per rimediare alla scarsità di manodopera verificatasi in America, anche in seguito al diffondersi del lavoro nelle miniere e nelle piantagioni.



lunedì 24 giugno 2013

LO STATO DELLA CHIESA E IL GRANDE SCISMA D'OCCIDENTE

Anche lo Stato pontificio dovette affrontare un lungo periodo di difficoltà e crisi interne prima di riprendere un ruolo primario nel determinare gli equilibri della penisola italiana. In seguito al trasferimento della curia pontificia ad Avignone (1309), infatti, nei territori dello Stato pontificio regnava una situazione di instabilità e di anarchia.
A Roma, invece, si era accentuata la lotta fra le nobili famiglie degli Orsini e dei Colonna. Fu allora che un uomo di umili origini, Cola di Rienzo, instaurò a Roma una repubblica democratica, sul modello dei Comuni centro-settentrionali. Inizialmente Cola fu sostenuto anche dal pontefice, Clemente VI, interessato a ridurre lo strapotere delle famiglie aristocratiche, e godette di un grande appoggio del popolo, ma cadde presto in disgrazia presso lo stesso popolo romano, che lo uccise durante una sommossa istigata dall'aristocrazia.

Cola di Rienzo
GRANDE SCISMA D'OCCIDENTE:
Papa Gregorio XI rientrò a Roma nel 1377, ponendo fine alla cattività avignonese.
Nel 1378 però Gregorio XI morì e lo scontro tra i cardinali che dovevano eleggere il suo successore portò alla nomina di due papi contemporaneamente. Dal momento che quasi tutti i sovrani del tempo presero parte alla contesa a fianco del papa italiano o di quello francese. Si trattava di un vero e proprio scisma, il Grande Scisma d'Occidente, che si protrasse dal 1378 al 1417. Si giunse così attraversò complicate vicende al 1417, anno nel quale il collegio cardinalizio riunito in concilio a Costanza riuscì a eleggere papa Martino V e a riconoscerlo quale unica guida del mondo cattolico. 

GREGORIO XI


L'ITALIA CONTESA DA FRANCIA E SPAGNA

Con la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) ebbe fine la politica dell'equilibrio tra gli Stati italiani da lui incoraggiata, e riemerse lo stato di conflittualità latente tra le principali potenze della penisola.
A far precipitare la situazione fu la lotta per la successione al trono di Napoli, scatenata dalla morte senza eredi del re Ferdinando I d'Aragona. Nel settembre 1494, Carlo VIII discese in Italia alla testa di un esercito di 30.000 uomini contro gli Aragonesi di Napoli. L'esercito francese attraversò la penisola senza che nessuno si opponesse. Anche Firenze fece inizialmente buona accoglienza ai Francesi. In seguito però i Fiorentini si indignarono per l'atteggiamento eccessivamente arrendevole di Piero Dei Medici e insorsero contro la Signoria approfittando del tumulto per instaurare la repubblica.
Anima del governo repubblicano fiorentino fu il frate domenicano Girolamo Savonarola, noto per la sua tenace predicazione contro la corruzione morale del pontefice, della curia romana e della società civile in generale.


Ritratto di Girolamo Savonarola
Nel frattempo la spedizione di Carlo VIII proseguì verso Napoli e in soli tredici giorni gli Aragonesi furono sbaragliati. La reazione dei principi italiani a questo troppo rapido successo fu di preoccupazione: nel timore di perdere la propria indipendenza, essi si strinsero in una Lega antifrancese, alla quale parteciparono anche l'imperatore Massimiliano d'Amburgo e il re di Spagna Ferdinando i Cattolico. Per evitare di trovarsi chiusa la via del ritorno, Carlo VIII si affrettò allora a risalire verso nord per rientrare in Francia. 
Poco tempo dopo, anche il successore di Carlo VIII - morto senza eredi a soli 28 anni -, Luigi XIII di Orleans, si lanciò alla conquista dell'Italia. Per evitare di finire come il suo predecessore, prima di spingersi verso Napoli Luigi XII volle assicurarsi le spalle occupando il ducato di Milano (1500). Subito dopo, stretto un accordo con il re di Spagna Ferdinando il Cattolico, Luigi XIII mosse verso l'Italia meridionale e con l'aiuto delle truppe spagnole riuscì a occuparla nel giro di pochi giorni. Quando però si trattò di dividere il territorio sulla base degli accordi già presi i due alleati vennero alle armi. Gli Spagnoli, risultando infine vincitori, restarono padroni dell'Italia meridionale, mentre i Francesi, vinti, dovettero accontentarsi del Ducato di Milano.

Luigi XIII di Orleans


CURIOSITÀ: ARMI DA FUOCO
La polvere da sparo ( una miscela di zolfo, carbone e salnitro ) era stata già usata dai Cinesi e dagli Arabi per fabbricare fuochi d'artificio e si era diffusa nelle miniere dell'Europa occidentale intorno alla seconda metà del XIII secolo: la sua forza dirompente era infatti sfruttata con successo per spaccare le rocce. Nei primi anni del secolo seguente essa fu applicata ad armi appositamente create per il lancio di proiettili a grande distanza, ma non ebbe immediato successo, giacché le prime armi erano assai pericolose: capitava spesso che le grosse canne metalliche scoppiassero nelle mani di chi le adoperava in combattimento. 
Divenute col tempo sempre più precise, tali armi, però, causarono il declino della pesante cavalleria feudale, rafforzando inoltre le monarchie, le sole a poter disporre delle enormi somme necessarie per sostenere l'organizzazione e il mantenimento di reparti dotati di artiglierie e armi da fuoco portatili.

ARCHIBUGIO, TIPICO FUCILE USATO NEL XIV SECOLO


UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO
"L'UMANESIMO"

L'ITALIA POLITICA IN ETÀ UMANISTICA:
La carta mostra l'assetto geopolitico dell'Italia nel 1494. Nel Nord e Centro-Nord perdura una situazione di estrema frammentazione politica; l'istituzione repubblicana resiste nell'area toscana e nelle antiche città marinare di Genova e Venezia, mentre la maggior parte dei Comuni si sono evoluti in Signorie e principati. Il Centro e il Sud continuano a essere divisi in due grandi compagini politiche, rispettivamente sotto il controllo della Chiesa e della dinastia Aragonese.











Nel corso del Quattrocento in Italia si verifica una vera e propria svolta della civiltà, un nuovo modo di sentire e intendere la vita: nasceva L'Umanesimo
LA PRIMAVERA DI BOTTICELLI ESEGUITA TRA IL 1477-1478

Tuttavia si distinguono due fasi:
  • La fase dell'umanesimo che coincide all'incirca con il Quattrocento ( ed è l'epoca della rinascita dell'interesse per l'antichità e della riscoperta dei classici).
  • La fase del Rinascimento vero e proprio, che occupa i primi decenni del Cinquecento ( ed è l'età del trionfo del classicismo e della cultura cortigiana).
A distinguere questi due momenti sono eventi storici risolutivi:

  1. La grande crisi e la perdita dell'indipendenza da parte degli Stati Italiani.
  2. Le scoperte geografiche.
  3. L'affermarsi di armi da fuoco. 
  4. La diffusione della stampa.
  5. La riforma protestante.
L'invenzione della stampa

Si è visto come, sin dalla fine del Duecento, si delineasse in varie città italiane una nuova forma di governo, la Signoria. I conflitti tra le fazioni erano divenuti talmente aspri che le istituzioni comunali ne risultavano indebolite, e ciò aveva consentito a individui singoli o a famiglie di imporre il loro dominio personale; in altri casi proprio il bisogno di pace e stabilità aveva indotto i cittadini a consegnare il potere nelle mani di un signore, che fungesse da arbitro e mediatore delle contese. Nel corso del Trecento e del Quattrocento le Signorie si consolidano, il potere passa stabilmente in mano a un individuo e si trasmette ereditariamente alla sua famiglia.
Il signore si circonda di consiglieri, di persone a lui fedeli e da lui scelte, e di funzionari devoti. Attorno a lui si crea  una corte, di cui fa parte non solo il personale amministrativo, ma anche intellettuali e artisti. Il signore ama infatti proteggere la cultura e le arti, per ricavarne prestigio presso gli altri Stati. È questo il fenomeno del mecenatismo ( così chiamato da Mecenate, il collaboratore di Augusto che proteggeva i letterati) uno di quei più tipici della società e dells cultura del Rinascimento.

ESEMPIO DI CORTE ( IN QUESTO CASO DI ATENE )

Il Medioevo aveva una concezione del mondo di tipo Teocentrico: Dio era posto al centro dell'universo autore della realtà. Ora invece si afferma una visione antropocentrica, in cui l'uomo è posto al centro dell'universo come protagonista e autore della propria storia.
Nel primo caso l'uomo era visto come una creatura fragile contaminata dal peccato, mentre nel secondo caso si afferma una visione ottimistica dell'uomo, dove egli appare sicuro e ricco di forze. Questa è anche un'età profondamente religiosa, che mira al ritorno a una purezza originaria del messaggio cristiano, poiché si ritiene che nel Medio Evo l'abbia deformato e inaridito. 

RITRATTO DI LEONARDO DA VINCI
Notevoli progressi si verificano anche in campo scientifico, grazie a studiosi come Leonardo da Vinci, una delle figure più importanti e misteriose della storia della nostra civiltà.
Vinci era privo di un'istruzione umanistica in senso stretto: si definiva infatti " homo senza lettere ", dal momento che non conosceva il latino. La sua formazione, quasi esclusivamente da autodidatta,  fu conseguita attraverso l'esperienza e l'osservazione diretta dei fenomeni. Fu il primo a studiare l'anatomia direttamente sui cadaveri, che egli analizzava  per capire il funzionamento degli organi interni.
Leonardo da Vinci fu: pittore, scultore, architetto, ingegnere, scienziato e scrittore. Leonardo è stato tutto questo perchè era mosso dalla curiosità.






ALCUNE DELLE INVENZIONI DI LEONARDO DA VINCI:


PRIMO ESEMPIO DI ELICOTTERO

SPARA FRECCE O BALESTRA

MACCHINA CHE DOVEVA SERVIRE A FAR VOLARE L'UOMO
"ALI DI PIPISTRELLO"

PARACADUTE 



venerdì 21 giugno 2013

SITUAZIONE DELL'ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE

Dal Comune Alla Signoria



Tra il XII e il XIII secolo i Comuni italiani avevano ingaggiato e superato vittoriosamente lo scontro con l'impero. Malgrado ciò le loro possibilità di sviluppo erano spesso ostacolate dalle lotte che insorgevano per la conquista del potere tra le città e contado, tra guelfi e ghibellini, tra nobili e borghesi. Così tra il XIII e il XIV secolo si verificò il passaggio dal comune alla signoria.

CONCETTI CHIAVE: SIGNORIA
La signoria fu un'istituzione tipicamente italiana, che nacque dall'evoluzione del governo comunale o, in alcuni casi, feudale, sul finire del XIII secolo. Nei Comuni dell'Italia settentrionale e poi di quella centrale, dilaniati dalle lotte interne tra fazioni rivali, il governo della città passò nelle mani di un singolo cittadino, che si impose come signore.

*Tra le Signorie che dall'inizio del XIV secolo si formarono nella Pianura padana, assunsero una posizione di rilievo quella degli Scaligeri di Verona e degli Estensi, signori di Ferrara, i quali sono tra i capi più prestigiosi del partito guelfo in Italia.

Stemma Estensi Di Ferrara


I Visconti a Milano
Tra le città dell'Italia settentrionale aveva già da tempo assunto un ruolo di assoluta preminenza Milano, che aveva guidato la lotta dei Comuni contro Federico Barbarossa. Già alla fine del XIII secolo una celebre famiglia di antica nobiltà, i Visconti, si era imposta su tutte le altre, mettendo fine alle discordie tra guelfi e ghibellini e ottenendo per i suoi membri il titolo di vicario imperiale.
Vero artefice dell'affermazione territoriale dei Visconti fu però Gian Galeazzo il quale, pagando una grossa somma in denaro, riuscì nel 1395 a ottenere  dall'imperatore Venceslao il titolo di duca e a trasformare così la Signoria in Principato.


Stemma Visconti



L'espansione di Venezia
Nella città lagunare, le famiglie della grande aristocrazia si erano impadronite del governo escludendone i piccoli mercanti e la borghesia. In tal modo in città si affermò un governo oligarchico, che intraprese una politica espansionistica verso l'entroterra per garantirsi sia l'approvvigionamento di prodotti agricoli che il controllo delle vie di comunicazione fra il Veneto e i territori tedeschi.

Firenze dal Comune alla Signoria dei Medici
Firenze giocò un ruolo centrale nella politica italiana tra XIV e XV secolo: sin dalla sconfitta dei sostenitori degli Svevi Dopo la morte di Federico II, infatti, il Comune fiorentino rappresentò il centro guelfo più forte e tenace della penisola. Tuttavia la città  continuava a essere divisa al suo interno da continue lotte tra popolo minuto (piccola borghesia) e popolo grasso (composto dalla ricca borghesia  mercantile).

Stemma Firenze

Fino al 1434 la città fu governata da un'oligarchia di famiglie appartenenti alla ricca borghesia commerciale e finanziaria. Nel giro di qualche decennio il governo oligarchico, passò sotto il controllo di una sola famiglia , i Medici, che trasformano Firenze in Signoria. Fu Cosimo dei Medici detto il Vecchio l'artefice dell'ascesa politica della famiglia

Ritratto Di Cosimo Dei Medici
Cosimo esercitò un ruolo assai rilevante nella politica estera, inaugurando la cosiddetta politica dell'equilibrio tra le potenze della penisola.
La politica  dell'equilibrio venne seguita anche dal figlio di Cosimo, Piero il Gottoso, e da suo nipote Lorenzo. Ricco di curiosità e di interessi culturali, generoso protettore di ogni forma d'arte al punto da meritarsi il titolo di " Magnifico". Poeta egli stesso fece della propria casa il punto d'incontro di Poeti, filosofi e artisti. Lorenzo il Magnifico proseguì sulla linea politica tracciata da Cosimo, nel tentativo di preservare l'equilibrio territoriale tra gli Stati italiani  e limitare le mire espansionistiche di Venezia e di Roma. Si meritò così l'appellativo di "ago della bilancia politica d'Italia"





giovedì 13 giugno 2013

                                    
Le Monarchie Nazionali Dopo La Guerra Dei Cent'Anni:

Inghilterra


La situazione in Inghilterra dopo la Guerra dei Cent'Anni si presenta disastrosa sul piano economico e finanziario e dopo neanche due anni la Corona inglese si trovò ad affrontare una lotta dinastica tra due famiglie: Lancaster e York.

[ La Guerra delle Due Rose; Lancaster e York - 1455 al 1485 ]

Questa lotta dinastica venne chiamata 'Guerra delle Due Rose' poiché gli stemmi delle due famiglie erano due rose, una rossa per i Lancaster e una bianca per i York.
Le cause di questa guerra
risalivano alla politica matrimoniale di Edoardo III (1327-1377) che aveva fatto sposare i figli cadetti con figlie di ricche famiglie nobili, dando vita a potenti dinastie in grado di rivendicare la corona. La famiglia dei Lancaster si era affermata con Enrico IV, che aveva deposto Riccardo II, però sotto il malgoverno che caratterizzò la minorità di Enrico VI permise che l'opposizione costituzionale si raccolse attorno alla famiglia degli York. La debolezza istituzionale della monarchia e la potenza della nobiltà trasformarono l'opposizione in scontro militare.
Questo scontro finì con un matrimonio tra Enrico VII (figlio illegittimo dei Lancaster) e

Elisabetta di York.

[ L'Inghilterra diventa una monarchia nazionale ]

I due lunghi periodi di guerra, da un lato indebolirono il potere del Re, dall'altro contribuirono ad accrescere il potere del Parlamento. Infatti durante la guerra civile il sovrano era obbligato a chiedere aiuto e collaborazione al Parlamento per finanziare le spese secondo la Magna Charta.
Enrico VII cercò di rendersi autonomo sul piano economico, infatti col passare del tempo divenne il più grande latifondista del paese, sia per mezzo di confische ai danni dei nobili sconfitti e ai beni rimasti senza proprietario.
Il Re si trovò nella situazione di non dipendere economicamente dal Parlamento, ottenendo l'appoggio della borghesia che temevano di ritornare al periodo dell'anarchia feudale.

Quindi ne derivò un periodo di pace e prosperità per l'Inghilterra, permettendo al Paese di valorizzare le proprie risorse economiche, incrementando la produzione della lana, sullo sviluppo dei commerci e sull'allestimento di una pontentissima flotta.

 

 

giovedì 6 giugno 2013

Le Monarchie Nazionali Dopo La Guerra Dei Cent'Anni:

Francia & Spagna

CONCETTI CHIAVE:
Stato e nazione
Mentre lo stato è un'entità politica, che esercita la sovranità sul territorio, la nazione è un'entità socio-culturale, riferita agli individui che sono uniti da una comune appartenenza linguistica, culturale, di tradizioni e mentalità.
I primi Stati nazionali europei hanno iniziato il lungo cammino della loro formazione in epoca tardo-medievale e rinascimentale: le grandi monarchie di Francia, Inghilterra e Spagna divennero Stati territoriali ben prima di essere nazioni, e lo Stato ha contribuito a cementare l'identità di quelle etnie presenti nei loro territori, unificandole sotto un'unica autorità politica.


FRANCIA
Uscita vittoriosa dalla guerra dei cent'anni, la Francia si rafforzò tanto da divenire la monarchia più potente d'Europa, grazie anche all'energica politica del re Luigi XI (1461-1483). Egli riuscì a consolidare il proprio potere, deponendo progressivamente le assemblee degli Stati generali: queste infatti, esercitavano comunque una funzione di controllo sull'operato del sovrano e avevano la possibilità di negare e di respingere le decisioni del re.                                                                                    
                                                       
Incoronazione Di Luigi XI a Tolosa.
I tentativi di espansione verso est coinvolsero il ricco ducato di Borgogna , appartenuto a Carlo il Temerario (1433-1477). La figlia di Carlo, Maria di Borgogna, per tutelarsi contro le pretese espansionistiche di Luigi XI, sposò Massimiliano I di Asburgo, che pochi anni dopo sarebbe divenuto imperatore, portando in dote molti territori di confine tra Francia e Impero: da questo fatto avranno origine i numerosi episodi di attrito tra la casata di Francia e gli Asburgo.                                                       Luigi XI tentò di espandere i territori francesi anche verso sud, sul ducato di Milano e sul regno di Napoli, su cui poteva vantare diritti di successione in base a vincoli di parentela contratti attraverso matrimoni dinastici. Tali tentativi impegnarono la Francia in lotte costanti in territorio italiano.







SPAGNA
Sin dall'XI secolo la penisola iberica era divisa in vari Stati cristiani,che progressivamente avanzavano a danno dei Mori, nelle guerre della Reconquista. Nel corso del XIII e XIV secolo si consolidarono sempre più il regno di Castiglia e quello di Aragona. Rimaneva nel Sud il piccolo regno arabo di Granada, che, prosperava economicamente e culturalmente riuscendo a dare vita a uno dei più fiorenti centri di scambio e di commercio.

Reconquista: a partire dall'VIII secolo in Spagna si erano stanziati gli Arabi. La caduta degli Omayyadi incoraggiò i piccoli regni cristiani a passare al contrattacco, con il sostegno dei cavalieri franchi e borgognoni. Inizio così la reconquista, che fece via via avanzare i cristiani verso Sud.  Nel 1212 i mussulmani subirono una decisiva sconfitta a Las Navas de Tolosa. Dopo l liberazione di Cordova nel 1236, agli Arabi rimasero il regno di Granada e la rocca di Gibilterra.


LA FUSIONE DEI REGNI DI ARAGONA E CASTIGLIA:
Un passo decisivo verso l'unificazione della Spagna fu il matrimonio tra Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia nel 1469: i due sovrani provvidero a organizzare una più decisa e vigorosa lotta contro gli Arabi. La fusione dei due regni di Aragona e Castiglia agevolò infatti la lotta contro i mussulmani di Granada, i quali, furono definitivamente cacciati dalla penisola. giunse così a compimento il processo della Reconquista. Un ulteriore passo verso l'unità territoriale poté essere compiuto solo nel 1515, con l'annessione dell'alta Navarra. Di qui prese avvio il lento processo di Restaurazione dell'autorità regia, condotto con mano ferma dalla monarchia e agevolato dalla Chiesa cattolica, che svolse un compito certamente non secondario nel favorire il raggiungimento dell'unità nazionale della Spagna.

Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia nel 1469.
CURIOSITÀ:
Cristoforo Colombo si recò in Spagna nel 1484, dove, dopo otto anni di insistenze e di discussioni, riuscì a farsi presentare alla regina Isabella di Castiglia, la quale intervenne in suo favore presso suo marito, il re Ferdinando d'Aragona. Questi concesse a Colombo tre piccole navi - le caravelle Pinta, Nina e Santa Maria, e circa novanta uomini d'equipaggio, con i quali il 3 agosto 1492 Colombo salpò dal porto di Palos, nella Spagna meridionale alla volta "dell'America''.